In una rubrica del Financial Times domenica, un veterano dei mercati ha evidenziato che l’attuale “ciclo di boom e crisi dell’immigrazione” negli Stati Uniti è senza precedenti per magnitudine, passando drasticamente da un aumento netto di oltre 3 milioni nel 2023 a un flusso proiettato di appena 400. 000 quest’anno. Questa forte contrazione nella forza lavoro potrebbe ridurre il potenziale di crescita degli Stati Uniti di oltre il 20%. “Eppure, sempre più, la risposta a questo rischio è un semplice sbuffo. L’IA renderà comunque meno necessaria la manodopera umana, ” ha commentato con amara ironia Sharma. Contemporaneamente, il rapporto debito/pil degli Stati Uniti si attesta al 100% ed è previsto che continui a salire rapidamente, superando il picco dell’epoca della Seconda Guerra Mondiale nei prossimi anni. Tuttavia, l’IA potrebbe offrire una soluzione, stimolando la crescita economica abbastanza da stabilizzare i livelli di debito. Il mercato globale delle obbligazioni sembra anticipare questo risultato, ha osservato Sharma, citando i rendimenti in aumento in Giappone, Francia e Regno Unito, nonostante questi paesi abbiano deficit di bilancio più contenuti rispetto agli USA. “La ragione principale per cui l’IA viene vista come una cura magica per molte minacce diverse è il suo previsto impulso alla crescita della produttività, in particolare negli Stati Uniti, ” ha aggiunto. Oltre alle sfide legate alla forza lavoro e al debito, l’IA potrebbe anche mitigare i rischi di inflazione, anche quelli provocati dai dazi, consentendo alle aziende di aumentare i salari mantenendo prezzi stabili, ha spiegato Sharma. I guadagni attesi da una crescita della produttività non sono del tutto ipotetici. All’inizio di quest’anno, l’Ufficio del Budget del Congresso stimò che aumentare la crescita della produttività dello 0, 5% all’anno per 30 anni potrebbe ridurre il debito pubblico al 113% del PIL entro il 2055, invece del 156%. Inoltre, gli Stati Uniti hanno recentemente sperimentato una crescita di produttività maggiore rispetto ad altre economie sviluppate, alimentando l’ottimismo degli investitori che questa supremazia si ampli. La storia dell’IA negli Stati Uniti ha aiutato gli investitori globali a superare lo shock provocato dalla guerra commerciale del Presidente Donald Trump e dai dazi di “Giorno della Liberazione, ” che causarono un’improvvisa uscita dai mercati statunitensi. Tuttavia, i fondi sono tornati rapidamente, con Sharma che ha notato come gli investitori stranieri abbiano investito 290 miliardi di dollari in azioni americane nel secondo trimestre e possiedano ora il 30% del mercato. “In qualche modo, l’America è praticamente diventata una grande scommessa sull’IA, ” ha detto. Escludendo le azioni legate all’IA, i mercati europei hanno sovraperformato gli USA in questo decennio, con il vantaggio che si estende ad altri settori. “Questo suggerisce che l’IA deve portare risultati agli Stati Uniti, altrimenti la loro economia e i loro mercati perderanno l’unico pilastro su cui attualmente si reggono, ” ha avvertito Sharma. Non è il solo a lanciare questa allerta.

Lisa Shalett, Chief Investment Officer di Morgan Stanley Wealth Management, ha scritto il 29 settembre che “è difficile non vedere ancora…un boom trainato da una narrazione monodimensionale. ” Dalla nascita di ChatGPT, ha osservato Shalett, quelle che lei chiama “azioni dell’ecosistema dei data center–IA” hanno rappresentato circa il 75% dei rendimenti dell’S&P 500, l’80% della crescita degli utili e il 90% della crescita della spesa in capitale. “È difficile ignorare la dipendenza del mercato dagli investimenti in capacità dell’IA, ” ha concluso. Per ora, Wall Street sembra contenta di cavalcare l’onda. L’annuncio di OpenAI di aver acquisito una partecipazione nel produttore di chip AMD ha scatenato un’altra raffica di rialzi in borsa. Gli analisti stanno aumentando gli obiettivi di prezzo per altri titoli caldi legati all’IA, come Nvidia, e per l’intero indice S&P 500. Sebbene i recenti massimi storici abbiano suscitato preoccupazioni per una bolla, alcuni parametri suggeriscono che il boom dell’IA non ha ancora raggiunto i livelli della bolla dot-com.