Gli strumenti di intelligenza artificiale hanno svolto un ruolo importante nel potenziare le vendite online durante il Black Friday 2025 negli Stati Uniti, poiché un numero crescente di consumatori ha preferito i canali digitali rispetto ai negozi fisici affollati. Secondo i dati di Adobe Analytics, la spesa online ha raggiunto un record di 11, 8 miliardi di dollari durante il Black Friday, segnando un aumento del 9, 1% rispetto al 2024. I dati di Adobe sono derivati dal tracciamento di un trilione di visite ai siti di vendita al dettaglio statunitensi. Analogamente, Mastercard SpendingPulse ha riportato un chiaro spostamento verso gli acquisti digitali, evidenziando un aumento del 10, 4% nelle vendite di e-commerce durante il Black Friday, rispetto a un incremento dell’1, 7% nelle vendite in negozio nel 2024.

Questo sottolinea la crescente comodità dei consumatori nel fare acquisti online durante la stagione delle festività. Adobe ha inoltre osservato un notevole aumento dell’attività generata dall’intelligenza artificiale sulle piattaforme dei rivenditori. Il traffico verso i siti di vendita al dettaglio negli Stati Uniti, alimentato dagli strumenti di AI, è aumentato dell’805% rispetto al 2024, anno in cui funzionalità come l’assistente allo shopping di Walmart, Sparky, e Rufus di Amazon, non erano ancora disponibili. Le categorie più popolari del Black Friday includevano giocattoli, collezionabili ed elettronica di consumo. È stato segnalato un elevato interesse per articoli come set LEGO, carte Pokémon, console di gioco come Nintendo Switch e PlayStation 5, oltre ad Apple AirPods e mixer KitchenAid. I risultati forti del Black Friday si prevede alimenteranno vendite robuste anche durante Cyber Monday. Adobe prevede che le vendite online di Cyber Monday raggiungeranno i 14, 2 miliardi di dollari, con un incremento del 6, 3% rispetto all’anno precedente, confermando questa giornata come la più grande del 2025 per lo shopping digitale. L’azienda si aspetta che gli sconti più elevati si registrino nell’elettronica, con riduzioni fino al 30% rispetto ai prezzi di listino, insieme a notevoli ribassi su abbigliamento e computer. Al contrario, l’attività nei negozi fisici è stata più contenuta, con alcuni acquirenti che hanno espresso cautela nel sostenere spese ingenti, a causa dell’inflazione in corso, delle incertezze relative a commercio e tariffe, e di un mercato del lavoro più lento.