La Cina ha proposto la creazione di una nuova organizzazione internazionale per promuovere la cooperazione globale nell’intelligenza artificiale (IA), annunciata dal Premier Li Qiang al World Artificial Intelligence Conference di Shanghai. Questa iniziativa riflette l’aspirazione della Cina a un approccio più inclusivo ed equo nello sviluppo e nella governance dell’IA a livello mondiale, con l’obiettivo di offrire un’alternativa ai quadri di riferimento esistenti, guidati dagli Stati Uniti, che attualmente dominano i progressi nell’IA in tutto il mondo. Il Premier Li ha sottolineato l’importanza di rendere le tecnologie IA accessibili a tutti i Paesi, in particolare a quelli del Sud del mondo, mettendo in guardia contro la concentrazione del potere nell’ambito dell’IA nelle mani di poche nazioni e grandi aziende dominanti, che potrebbe ostacolare una distribuzione equilibrata e giusta dei benefici derivanti dall’IA. La proposta si concentra sulla creazione di un quadro di governance coordinato a livello globale, volto a incoraggiare la collaborazione tra governi, leader industriali e mondo accademico, con piani di collocare la sede dell’organizzazione a Shanghai, stabilendo così la città come un centro di cooperazione internazionale e innovazione nell’intelligenza artificiale. Supportata da un piano d’azione completo, l’iniziativa mira a coinvolgere un ampio numero di partecipanti per promuovere un ambiente aperto alla condivisione dei progressi tecnologici e allo sviluppo congiunto delle migliori pratiche in etica e sicurezza dell’IA. Questa mossa avviene in un contesto di competizione intensificata tra Cina e Stati Uniti, entrambi impegnati in ingenti investimenti in ricerca, infrastrutture e talento nel campo dell’IA, riconoscendo l’influenza trasformativa dell’IA in ambito economico, militare e sociale. Se da un lato gli Stati Uniti sono stati tradizionalmente leader nell’innovazione dell’IA, dall’altro le capacità espansive della Cina e le iniziative strategiche indicano la volontà di diventare una forza dominante nel settore. Il World Artificial Intelligence Conference ha visto la partecipazione di oltre 800 aziende e rappresentanti internazionali che hanno presentato più di 3. 000 innovazioni nel campo dell’IA. Grandi aziende tecnologiche cinesi come Huawei e Alibaba si sono alternate sul palco con giganti occidentali come Tesla, Google e Amazon, dimostrando l’interconnessione dell’industria dell’IA nonostante le tensioni geopolitiche. La conferenza ha sottolineato l’importanza del dialogo e dello scambio di scoperte, affrontando temi quali etica dell’IA, privacy dei dati, innovazione e impatti sulla società, evidenziando la volontà condivisa tra i leader mondiali di avanzare responsabilmente nella tecnologia dell’IA.
La proposta cinese mira a stabilire un nuovo modello di governance dell’IA che pone al centro inclusività e accesso equo, colmando il divario tra i leader tecnologici e i Paesi in ritardo per garantire che i benefici dell’IA siano condivisi in modo ampio. Questo quadro di governance prevede decisioni collettive e responsabilità condivise tra Paesi, industrie e istituzioni accademiche, promuovendo standard unificati per la sicurezza dei dati, la trasparenza e l’uso responsabile dell’IA. Questa strategia riconosce gli effetti ampi e complessi dell’IA sulla società, che nessuna singola nazione può gestire autonomamente. Seppur ambiziosa, la proposta si allinea alle discussioni globali in corso su quadri etici e cooperativi nell’IA, integrandosi o offrendo un’alternativa agli sforzi esistenti, a seconda della reazione internazionale. Nei prossimi mesi, ci si aspetta che si intensifichino dialoghi diplomatici e industriali per valutare la fattibilità e i potenziali effetti della proposta. Se attuata, Shanghai diventerebbe un centro nevralgico per le politiche, la ricerca e l’innovazione internazionale nell’IA, segnando un importante cambio di passo nella governance dell’intelligenza artificiale in un contesto di corsa globale per il leadership tecnologica. In sintesi, la proposta della Cina di un’organizzazione internazionale per la cooperazione nell’IA rappresenta uno sforzo strategico di influenzare il futuro dell’IA, integrando fattori tecnologici e geopolitici. Essa promuove inclusività, governance condivisa e accesso equo al potenziale trasformativo dell’IA, sottolineando l’urgenza di nuovi partenariati e quadri globali per guidare l’evoluzione rapida dell’intelligenza artificiale, che promette di rimodellare società ed economie mondiali.
La Cina propone una nuova organizzazione internazionale per la cooperazione sull'IA al fine di promuovere una governance globale inclusiva
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