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Dec. 12, 2025, 1:42 p.m.
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Disney invia un'ingiunzione a Google per l'uso non autorizzato di contenuti nel training dell'IA

Brief news summary

La Walt Disney Company ha inviato a Google una lettera di cessazione e desistimento, accusando il colosso tecnologico di utilizzare film e programmi TV coperti da copyright di Disney senza autorizzazione né pagamento per addestrare i propri modelli di IA generativa. Disney sostiene che tale uso non autorizzato costituisce una violazione volontaria del copyright, danneggiando il valore della sua proprietà intellettuale e danneggiando i creatori. Sebbene Disney inizialmente abbia cercato una risoluzione privata, Google nega qualsiasi illecito, sottolineando il rispetto per le leggi sulla proprietà intellettuale, i sforzi di conformità e la disponibilità a un dialogo. Questa disputa evidenzia le crescenti tensioni tra i detentori dei contenuti e le aziende tecnologiche in un momento di rapidi progressi dell’IA, mettendo in luce la sfida di bilanciare innovazione e tutela delle opere creative. Gli esperti legali considerano il caso fondamentale per plasmare i futuri standard di applicazione e licenza della proprietà intellettuale riguardo ai dati di addestramento dell’IA. La posizione Disney riflette le preoccupazioni più ampie del settore sulla salvaguardia delle creazioni artistiche e potrebbe influenzare creatori, sviluppatori e quadri normativi globali. In definitiva, il conflitto evidenzia l’assoluto bisogno di politiche chiare e eque che sostengano l’innovazione dell’IA rispettando i diritti dei creatori di contenuti.

La Walt Disney Company ha avviato una significativa azione legale contro Google inviando una lettera di cessazione e desistimento, accusando il colosso tecnologico di aver violato i diritti d'autore di Disney durante l'addestramento e lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale (AI) generativa senza offrire compensi. Questa mossa evidenzia l'escalation delle tensioni tra i settori della tecnologia e dell’intrattenimento riguardo all’uso di materiali protetti da copyright per stimolare i progressi dell'AI. Secondo la lettera ottenuta da Axios, la disputa riguarda l’uso da parte di Google di un ampio contenuto creativo di Disney—comprese pellicole, programmi TV e altre opere protette—senza aver ottenuto licenze o permessi. Disney sostiene che questa sfruttamento non autorizzato costituisce una violazione volontaria del copyright, una preoccupazione amplificata dalla portata e dalle possibili conseguenze delle azioni di Google. La lettera di Disney evidenzia la preoccupazione che Google abbia fatto affidamento massiccio sui contenuti proprietari di Disney per sviluppare tecnologie di AI, beneficiando sotto il profilo commerciale senza compensare Disney. I rappresentanti legali di Disney avvertono che tali pratiche svalutano i diritti di proprietà intellettuale e creano un preoccupante precedente per i creatori di tutte le industrie. Nonostante numerosi tentativi da parte del team legale di Disney di negoziare o risolvere la questione, si sostiene che Google non abbia agito in modo significativo né abbia ammesso alcuna colpa. Questa lettera riflette la crescente frustrazione tra i creatori di contenuti tradizionali, sempre più cauti su come le grandi aziende tecnologiche impieghino le opere creative per migliorare le capacità dell'AI senza accordi di licenza equi e trasparenti. In risposta, Google ha emesso una dichiarazione confermando il suo impegno per una collaborazione a lungo termine con Disney. Google ha sottolineato il rispetto per i diritti di proprietà intellettuale e ha affermato che il suo uso di contenuti di terzi è conforme alle leggi applicabili e alle norme del settore, segnalando l’intenzione di difendere le proprie pratiche mantenendo comunque un dialogo aperto. Questo contenzioso nasce nel contesto di un’attenzione crescente da parte delle aziende di intrattenimento riguardo all’uso di materiali protetti da copyright da parte degli sviluppatori di AI.

Man mano che i modelli di AI generativa diventano più avanzati e vengono integrati commercialmente, trovare un equilibrio tra innovazione e protezione dei diritti creativi diventa una sfida complessa. Disney ha una storia di interventi legali per proteggere la propria vasta libreria di contenuti, e questa recente lettera di cessazione e desistimento ne riafferma la dedizione alla tutela della proprietà intellettuale. L’approccio deciso dell’azienda potrebbe intensificare i conflitti tra produttori di contenuti e aziende tecnologiche che esplorano le frontiere dell’AI. Gli analisti del settore vedono il conflitto Disney-Google come emblema di una più ampia discussione che sta plasmando il futuro dei contenuti creativi e della tecnologia. Il caso potrebbe stabilire precedenti chiave riguardo ai diritti dei proprietari dei contenuti, alle responsabilità degli sviluppatori di AI e ai quadri legali che regolano i materiali protetti da copyright nei dataset di addestramento del machine learning. Le implicazioni vanno oltre Disney e Google, coinvolgendo artisti, scrittori e sviluppatori di tutto il mondo che si affidano alla protezione del fair use e delle licenze per sostenere la propria attività, favorendo al contempo l’innovazione. Di conseguenza, la risoluzione del caso sarà attentamente monitorata da stakeholder di settori come intrattenimento, legale e tecnologico. In sintesi, la controversia legale di Disney contro Google riguardo all’uso non autorizzato delle proprie opere per l’addestramento dell’AI segna un momento cruciale nell’evoluzione del rapporto tra diritto della proprietà intellettuale e intelligenza artificiale. Sottolinea la necessità impellente di linee guida chiare e accordi eque per garantire che il progresso tecnologico rispetti i diritti creativi e offra compensi adeguati. Questa storia è in sviluppo e ulteriori aggiornamenti seguiranno man mano che emergono nuove informazioni.


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